L’Anac interviene sui prezzi della carta in risme
Dopo soli due mesi dall’ultimo aggiornamento, l’Anac interviene nuovamente per aumentare i prezzi di riferimento della carta in risme per la Pubblica amministrazione. L’incremento significativo, rilevato dai dati della Camera di commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi elaborati dall’Autorità, è del 3,871 per cento rispetto ai dati pubblicati a febbraio. La decisione presa dal consiglio dell’Anac il 30 marzo 2022 consente alle stazioni appaltanti di incrementare di circa 10 centesimi il prezzo massimo che possono pagare per ogni risma di carta.
Cosa sono i prezzi di riferimento
I prezzi di riferimento pubblicati dall’Autorità e aggiornati entro il primo ottobre di ogni anno sono utilizzati per la programmazione dell’attività contrattuale della pubblica amministrazione e costituiscono prezzo massimo di aggiudicazione anche per le procedure di gara aggiudicate all’offerta più vantaggiosa. I contratti stipulati in violazione di tale prezzo massimo risultano nulli.
L’individuazione dei prezzi di riferimento da parte di Anac favorisce la trasparenza del mercato e la vigilanza, consentendo agli operatori pubblici di rendersi conto se il prezzo che stanno pagando è ottimale o meno. Inoltre, permette di controllare la stazione appaltante verificandone l’operato. Proprio per questo attiva un processo virtuoso di controllo incrociato tra i vari attori in campo, che diventa efficace strumento di prevenzione dei fenomeni corruttivi e fraudolenti, ma anche di comportamenti inefficienti.
Fissare i prezzi di riferimento, costituisce poi un aiuto fattivo alle amministrazioni pubbliche, facilitando la predisposizione dei capitolati, in quanto viene indicata la soglia da metter a base di gara. E garantisce risparmi che, su larga scala, risultano cospicui.
A cura di Pier Paolo Bignami – Arug