Rapporto Anac: ai comuni lombardi il primato degli appalti pubblici
È in Lombardia che si avviano il maggior numero di appalti e per l’importo più rilevante. È quanto emerge dal focus sui 745 comuni con più di 15mila abitanti elaborato da Anac nell’ambito del rapporto quadrimestrale sul mercato dei contratti pubblici. I 745 Comuni su cui Anac ha svolto l’approfondimento rappresentano ben il 60,5% dell’intera popolazione e nel quadrimestre gennaio-aprile 2022 hanno espletato circa 6.600 procedure di affidamento per un valore di circa 5,3 miliardi di euro. In termini di importo, il 52,2% del valore complessivo è rappresentato da appalti avviati dai comuni della Lombardia; ciò è dipeso, in particolare, da un rilevante appalto di circa 2,4 miliardi di euro espletato attraverso procedura aperta e inerente un affidamento del servizio di gestione rifiuti urbani con ridotto impatto ambientale. A seguire i comuni della Campania con circa il 6,8% e i comuni della Sicilia e della Toscana con entrambi il 5,0% circa del valore complessivo degli appalti.
È sempre dei comuni lombardi il primato anche a livello numerico: sono quelli che espletano più appalti fra i comuni italiani, con un 13,7% del numero complessivo degli appalti esaminati. A seguire i comuni della Sicilia con l’11,5% e subito dopo quelli del Lazio e della Puglia con rispettivamente l’8,9% e l’8,4% del numero complessivo degli appalti.
Dalla distribuzione delle procedure per tipologia di contratto emerge che i 745 Comuni esaminati hanno espletato, a livello di importo, appalti soprattutto nel settore dei servizi (circa 4,3 miliardi di euro pari al 80,3% del valore complessivo degli appalti) seguiti dal settore dei lavori (circa 970 milioni di euro pari al 18,1% del valore complessivo degli appalti).
Sono i servizi connessi ai rifiuti urbani e domestici quelli per cui i comuni spendono di più: rappresentano il 49,4% del valore complessivo. Il 12,2% è relativo ai lavori per la costruzione completa\parziale e di ingegneria civile, il 7,6% ai servizi di assistenza sociale e servizi affini, il 3,9% a lavori di completamento edifici, il 2,7% a servizi di mensa e servizi di catering.
Se in termini di numero di procedure sono state principalmente utilizzate la procedura negoziata senza bando e l’affidamento diretto (rispettivamente per il 32,2% e il 49,0% del totale appalti relativi ai 745 Comuni esaminati), in termini di importo la procedura aperta rappresenta il 77% del valore complessivamente affidato, essendo questa utilizzata per gli appalti di maggiore importo.
A cura di Pier Paolo Bignami – Arug (fonte: ANAC)