Ritorsioni sul whistleblower, da Anac una sanzione di 5.000 euro al dirigente di una Asl
Una sanzione pecuniaria di 5.000 euro è stata comminata dall’Autorità Anticorruzione nei confronti di un alto dirigente di una Asl della Puglia per comportamento grave e ritorsivo nei confronti di un collega medico che aveva denunciato comportamenti illeciti e irregolari da parte del superiore. Così Anac ha concluso un’approfondita istruttoria in un caso emblematico di discriminazioni e atti persecutori nei confronti di un whistleblower, la figura tutelata dalla legge di chi segnala situazioni di malaffare di cui è venuto a conoscenza sul luogo di lavoro.
Con delibera N. 506 del 25 ottobre 2022, Anac ha ricostruito i fatti avvenuti all’interno dell’Asl. Un dirigente medico era stato oggetto di tre procedimenti disciplinari nel giro di poco tempo fra il 2020 e il 2021, con trasferimento ad altra sede operativa, per aver fatto presente presunti illeciti all’interno dell’Asl stessa, informazioni peraltro reperibili dal sito stesso dell’azienda.
Dalla denuncia fatta all’Autorità Anticorruzione risultava che il dirigente medico di grado superiore, per vent’anni a capo dello stesso dipartimento nonostante l’obbligo di rotazione stabilito per legge e per evitare situazioni di incrostazione di potere, aveva assunto a tempo indeterminato la moglie, assegnandola al proprio reparto. Il tutto con atti sprovvisti del visto del direttore amministrativo dell’azienda sanitaria.
Anac, l’Autorità preposta alla tutela dei whistleblower, competente in materia in base al decreto legislativo 165/2001 sul whistleblowing, ha avviato le indagini del caso dopo la segnalazione di vessazioni da parte del medico denunciante, a seguito della denuncia effettuata. Oltre ad essere stato ricoperto di insulti e minacce, il medico pochi giorni dopo l’alterco avuto con il superiore era stato trasferito. Rispetto a tale trasferimento, l’interessato aveva evidenziato danno grave e irreparabile sia economico sia in termini di immagine, senza escludere il pregiudizio per la salute psico-fisica dei propri pazienti.
Dall’indagine condotta da Anac è emerso che il provvedimento di trasferimento, risalente allo scorso marzo, ha avuto carattere ritorsivo, “in quanto disposto a causa delle segnalazioni effettuate dal medico sottoposto riguardo alle presunte illegittimità di cui era venuto a conoscenza per il rapporto di lavoro presso l’Asl”, Pertanto Anac ha dichiarato la nullità del provvedimento di trasferimento. Inoltre, “tenuto conto della concreta gravità del fatto illecito, nonché in termini più generali del distorto uso della funzione di direttore di Asl, compromettendo l’efficienza delle cure erogate dal Servizio Sanitario, con impatto sui pazienti, Anac ha deliberato di irrogare una sanzione pecuniaria di 5.000 euro al direttore di dipartimento, in qualità di firmatario del provvedimento di trasferimento dichiarato ritorsivo”. La sanzione dovrà essere pagata personalmente dal direttore dell’Asl.
A cura di Pier Paolo Bignami – Arug (fonte: ANAC)