Più tutele per i whistleblowers. Anac: finalmente l’Italia recepisce la direttiva Ue
“La tutela del whistleblower è un diritto fondamentale, riconosciuto a livello internazionale, estensione del diritto di libertà di espressione. Preservare i whistleblower da comportamenti ritorsivi è l`imperativo dell`Autorità: chi responsabilmente denuncia qualche irregolarità sa di poter trovare tutela, senza temere le ritorsioni dei suoi superiori. Bene quindi il rafforzamento da parte del governo di questi poteri dell`Autorità, e bene l`allargamento del campo di applicazione, come richiesto dall`Unione europea”. Lo dichiara il presidente dell`Anac, Giuseppe Busia, commentando l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legislativo per l’attuazione della direttiva Ue 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali.
“Nel dibattito di queste settimane c’è chi ha sollevato il dubbio che l`istituto del whistleblowing possa essere usato male, magari come elemento di pressione o di ricatto sui propri superiori. Proprio l`attento esame dei casi costituisce una delle funzioni
più delicate affidate ad Anac. Va chiarito che l`Autorità offre protezione solo a chi realmente la merita (perché è stato sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito, o sottoposto ad altre misure punitive solo perché ha segnalato un illecito commesso da un suo dirigente), e non a chi viene giustamente sanzionato dal proprio datore di lavoro o, addirittura, effettua una segnalazione come whistleblower al solo scopo di crearsi una
sorta di alibi o scudo rispetto a sanzioni che sa essere imminenti”, aggiunge.
“Proprio di recente – ricorda Busia – Anac è intervenuta comminando una sanzione di 5000 euro ad un alto dirigente medico di una Asl della Puglia per comportamento grave e ritorsivo nei confronti di un collega medico che aveva denunciato comportamenti
illeciti e irregolari da parte del superiore. Il dirigente medico sottoposto era stato oggetto di tre procedimenti disciplinari nel giro di poco tempo fra il 2020 e il 2021, con trasferimento ad altra sede operativa, per aver fatto presente presunti illeciti all`interno dell`Asl stessa. Anac è intervenuta e ha dichiarato la nullità del provvedimento di trasferimento, oltre ad infliggere la sanzione”.
A cura di Pier Paolo Bignami – Arug (fonte: ANAC)