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Approfondimenti

Appalti servizi di pulizia: come sarà la “gara che verrà”?

“La gara che verrà” è una ricerca di Fondazione Scuola Nazionale Servizi sull’ attribuzione dei punteggi tecnici suddivisi in criteri e sub-criteri dei nuovi Disciplinari di gara e le formule più utilizzate per l’attribuzione del punteggio sull’elemento-prezzo.

 Cosa chiedono le committenze alle imprese di pulizia? Quali sono i trend della gara del futuro? E’ proprio vero che l’elemento prezzo la fa ancora da padrone? E cosa succede nel privato? Fondazione SNS affronta questi interrogativi, con l’aiuto dei dati.

Sotto esame le gare di pulizia
Sotto il profilo squisitamente metodologico, sono state prese in esame gare bandite dal 01/09/2021 al 31/08/2022, con un’analisi su 47 Enti pubblici non sanitari per 14 Regioni rappresentate, dal Nord al Sud della Penisola. “Si è scelto -ha dichiarato Cesare Grassi, direttore operativo di SNS – di prendere in esame massimo una gara per Ente, sempre superiore al milione come base d’asta. Sono state prese in esame gare che hanno come servizio principale quello di pulizia (no Global Service), e non sono state analizzate gare bandite da Consip, vista la peculiare natura dei disciplinari della Centrale di acquisto nazionale”.
I criteri
“Se è vero -ha proseguito Grassi- che è dal disciplinare che emergono i desiderata delle committenze, l’analisi dei Disciplinari ci dice molto su dove ci stiamo muovendo e su come sarà, appunto, la gara di domani”. Ben 615 i sub-criteri evidenziati (in 42 tipologie e 13 criteri complessivi di valutazione), per un totale di 3.503 punti totali e 74,5 di media punti per disciplinare. A fare la parte del leone sono i criteri discrezionali (77%), seguiti da tabellare (16%) e quantitativo (7%).
Molto bene l’attenzione all’ambiente
Ad ottenere il maggior punteggio sul totale in termini percentuali (intorno al 20%) è la sostenibilità ambientale, seguita dalla tracciabilità e controllo e dalla gestione operativa, entrambe sopra il 13%. A seguire il sistema organizzativo e le migliorie. Molto vicini, tra il 7 e l’8%, i criteri legati alla qualità dei prodotti, macchine e attrezzature e alla formazione. Decisamente basse sostenibilità sociale (2,50%) e sicurezza, nemmeno al 2%.
Focus certificazioni
Il “focus certificazioni” vede una buona performance della Iso 14001/ Emas sull’impatto ambientale e dell’Ecolabel, rispettivamente con il 18,67 e il 15,86%, mentre si fa strada anche quella relativa al Sistema energia (1,53%). La sicurezza Ohsas 18001/ Uni 45001 “vale” circa 23 punti percentuali, mentre cresce senza dubbio, presso le committenze, la percezione dell’importanza della legalità e dell’etica di impresa (Sa 8000 e Rating legalità si collocano sopra il 13%).
L’elemento prezzo
La seconda parte della ricerca è dedicata al “pianeta prezzo”. “L’analisi delle formule più utilizzate per l’attribuzione del prezzo” prosegue Grassi, sembra sfatare, almeno in parte, la narrazione a volte “autoassolutoria” del prevalere del prezzo più basso sempre e comunque, anche nelle formule Oe+V, in cui, sappiamo, l’elemento qualità dovrebbe avere la prevalenza. Ebbene, delle 4 formule analizzate abbiamo trovato una prevalenza del raffronto tra ribassi (37%), seguita dalla bilineare (26,1%) e, quasi a pari merito, quadratica (19,5%) e proporzionale (17,4%). Non sembra, dunque, esserci quel paventato schiacciamento sull’elemento prezzo che spesso si sente raccontare”.
Luci e ombre…
Ci sono ovviamente criticità, ma anche punti di forza. Tra questi ultimi la sostenibilità ambientale, l’importanza (finalmente) all’aspetto dei controlli e la centralità dell’organizzazione e del sistema operativo dell’impresa. migliorabili i versanti sociale e della comunicazione. Nel limbo ci sono ancora la qualificazione e la formula del prezzo. Dati confermati anche da un’analisi rapida delle ultime gare, da quella di pulizia presso gli uffici amministrativi del Friuli Venezia Giulia alle Linee Guida per l’affidamento dei servizi di pulizia e sanificazione degli edifici a uso civile della Regione Veneto in cui i criteri B e C, di sostenibilità ambientale, valgono insieme 26 punti sui 70 disponibili per l’offerta tecnica.

Per approfondire:
LA GARA CHE VERRA’

A cura di Pier Paolo Bignami – Arug (fonte: GSANEWS)

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