llegittima la proroga del depuratore
La proroga della piattaforma depurativa di un comune della Calabria da parte di un Consorzio Regionale è illegittima, avvenuta senza gara, in violazione dei principi di concorrenza e parità di trattamento degli operatori economici stabiliti dalla legge, e in particolare dal Codice degli Appalti.
E’ quanto ha accertato l’Autorità Nazionale Anticorruzione, attraverso la propria attività di vigilanza. Ora il Consorzio dovrà mettere in atto tutti gli adempimenti necessari per superare l’illegittimità della proroga, nel rispetto della normativa di settore, fornendo ad Anac tempestive informazioni sugli atti formali che saranno assunti per superare le criticità segnalate.
Il fatto
Il Consorzio ha disposto due proroghe a favore dello stesso operatore economico, nel 2021 e nel 2022; e tuttora la società incaricata gestisce il servizio. Se nella prima proroga si poteva parlare di “eccezionalità ed urgenza” nel far proseguire il rapporto scaduto connessa all’incertezza sul regime giuridico applicabile al consorzio posto in liquidazione – afferma Anac -, diversamente risulta del tutto illegittima l’ulteriore proroga a favore sempre dello stesso soggetto economico.
In sostanza il Consorzio, in vista della scadenza dell’affidamento il 31 dicembre 2022, pur sapendo di aver già fatto proroghe precedenti, non si è attivato per indire la gara, ma ha di fatto lasciato continuare la gestione del servizio al medesimo soggetto, senza porre in atto alcun provvedimento formale per giungere alla gara.
L’atto di raccomandazione di Anac
“In nessun caso – scrive Anac con un Atto di raccomandazione al Consorzio – l’ordinamento potrebbe consentire una prosecuzione del rapporto giunto a scadenza e già prorogato, specialmente se disposta in via di fatto. E’ del tutto evidente che il Consorzio abbia consentito la prosecuzione di un affidamento scaduto, traducendosi di fatto in un affidamento senza gara, in violazione dei principi di concorrenza e parità di trattamento fra gli operatori economici”.
Pertanto Anac ribadisce “l’illegittimità della proroga, tenuto conto che la prosecuzione del rapporto scaduto è avvenuta in circostanze assolutamente prevedibili, e come tali evitabili”.
L’impianto di depurazione in questione, gestisce il trattamento dei reflui civili dei comuni di tutta l’area della piana omonima.