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Gare deserte: entità del problema e interventi dell’Anac

Gare deserte: entità del problema e interventi dell’Anac

Si è svolto il 30 maggio 2023, a Palazzo Altieri a Roma, il convegno “Imprese, appalti e Pnrr”, a cui ha partecipato anche il Consigliere Anac Consuelo del Balzo. Ecco la sintesi del suo intervento.
“Il mercato pubblico, a seguito della pandemia, della crisi energetica, dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dei tempi necessari per la definizione delle regole e della governance del PNRR, aveva subito un preoccupante rallentamento che ha portato il Governo ad adottare misure per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, che hanno evitato il blocco del mercato.
Nella presentazione del “Rapporto intermedio sulle infrastrutture prioritarie della programmazione Pnrr-Pnc”, predisposto dal Servizio Studi della Camera dei deputati in collaborazione con l’Autorità nazionale Anticorruzione e l’Istituto di ricerca Cresme, si rileva come grazie a queste misure solo il 9.2% delle gare bandite nel 2022 relativamente a infrastrutture prioritarie PNRR/PNC siano gare andate deserte e/o non siano state aggiudicate, che corrispondono, in termini di importo, al 3,6% dell’importo complessivo bandite per infrastrutture prioritarie PNRR/PNC.

Un problema non del tutto superato

Dalle informazioni della Banca dati nazionale dei contratti pubblici dell’Anac emerge che da agosto 2022 a marzo 2023 sono state 517 le gare finanziate con i fondi Pnrr/Pnc che sono andate deserte, 61 invece le procedure che si sono concluse senza esito in seguito a offerte irregolari, inammissibili, non congrue o non appropriate.

La maggior parte delle gare andate deserte, ben 356, riguarda il settore dei lavori, 162 nel settore dei servizi, 60 riguardano appalti per forniture. Sono soltanto 83 le gare a procedura aperta andate deserte. Peraltro, si tratta per lo più di procedure negoziate per affidamenti sotto-soglia – ben 223 gare con questa tipologia di scelta del contraente – seguite da 199 affidamenti diretti, 52 con procedura negoziata senza previa indizione di gara, e 21 con procedura ristretta.

Tra le varie voci spicca una gara Trenitalia (importo base 1.176.550.000 euro) per la fornitura di carrozze Notte per il servizio Intercity e le quattro gare andate deserte indette per i lavori di potenziamento della ferrovia Bari-Foggia.
Deserte anche le gare indette dal ministero del Turismo con procedura ristretta per la fornitura di licenze d’uso di un software di traduzione automatica varie lingue e per servizi professionali di traduttori madrelingua.

Non è andata meglio a Open Fiber che non ha trovato una impresa per la realizzazione di infrastrutture di rete. Problemi anche per la ricostruzione all’Aquila: è andata deserta la Procedura negoziata per affidamenti sotto-soglia per la ristrutturazione di un edificio dell’ospedale psichiatrico di Collemaggio (importo a base di gara 4.999.617 euro).
L’azienda Regionale Sarda Trasporti non è riuscita ad acquistare autobus elettrici.
Non hanno ricevuto offerte neanche le gare per tre dei sette lotti in cui Invitalia ha suddiviso la procedura (30.047.068 euro l’importo totale) per i lavori di riqualificazione degli immobili di edilizia popolare.

Ma il record di gare andate deserte è dell’Istituto autonomo case popolari di Trapani: ben 18 procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando per la riqualificazione di edifici in varie zone della città.

Il problema delle gare deserte

L’Autorità ha anche rilavato come il settore dei servizi e delle forniture sia caratterizzato da un numero medio di partecipanti basso; ad esempio, nel 2022, per appalti di importo da 1 a 5 milioni abbiamo 2,4 partecipanti per le forniture e 3.94 partecipanti per i servizi.
Tra le ragioni alla base di un ridotto numero di partecipanti, e quindi anche delle gare deserte, possiamo sicuramente annoverare l’aumento considerevole dei prezzi (+26%), il rincaro dei costi dell’energia e la riduzione delle materie prime causa Covid (prima) e guerra in Ucraina (dopo), la mancanza di manodopera specializzata, la non convenienza alla partecipazione di gare pubbliche rispetto alla forte domanda di ristrutturazioni del privato.

L’Autorità, dal canto suo, si è da sempre adoperata per cercare di sostenere gli o.e. nella loro partecipazione alle gare al fine di stimolare e favorire la più ampia partecipazione alle procedure di gara.

Al riguardo, possiamo richiamare:
    la necessità di determinare l’importo a base di gara sulla base dei prezzari aggiornati e la necessità che le Regioni procedano all’aggiornamento dei prezzari;
    il suggerimento alle stazioni appaltanti di valutare attentamente la necessità di richiedere la dimostrazione dei requisiti di capacità economica e finanziaria mediante il possesso di un fatturato minimo annuo per gli anni 2020 e 2021;
     nel Bando Tipo n. 1 la necessità di importo a base d’asta coerente con il mercato di riferimento;
    la richiesta di un intervento legislativo per fronteggiare l’aumento dei prezzi delle materie nei contratti in corso di esecuzione aventi ad oggetto servizi e forniture;
    calcolo dell’importo a base di gara per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria, affinché si considerino tutte le prestazioni svolte anche in caso di omissione di un livello di progettazione.

A ciò si aggiungono le misure di digitalizzazione tra cui in primo luogo il FVOE, disciplinato all’art. 24 del nuovo Codice, che opera presso la BDNCP.
Il FVOE consente:
1.    alle stazioni appaltanti, attraverso un’interfaccia web e i servizi di interoperabilità con gli Enti Certificanti, l’acquisizione delle certificazioni comprovanti il possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l’affidamento dei contratti pubblici;
2.    agli operatori economici, tramite apposite funzionalità, l’inserimento nel fascicolo dei dati e delle certificazioni comprovanti il possesso dei requisiti speciali la cui produzione è a loro carico;
3.    il riuso dei documenti presenti nel FVOE per la partecipazione a più procedure di affidamento, nei termini di validità temporale degli stessi; la validità temporale delle certificazioni riguardanti i requisiti di carattere generale è stabilita convenzionalmente in 120 giorni, ove non diversamente indicato;
4.    il riuso da parte delle stazioni appaltanti dell’esito delle verifiche effettuate sul possesso dei requisiti per la partecipazione ad altre procedure di affidamento e l’accesso ai documenti a comprova, nel limite di validità temporale di cui sopra”.

“Molto centrato – ha commentato la consigliere del Balzo – l’incontro organizzato dalla Fondazione Formiche che accende i fari sul tema della troppa scarsa partecipazione degli operatori economici al mercato pubblico nazionale. L’ANAC, che dal suo osservatorio privilegiato monitora con attenzione le dinamiche della domanda e dell’offerta in un segmento importantissimo per la crescita strutturale del Paese, settore che deve essere impermeabile alla criminalità organizzata e non ma che deve essere aperto a tutte le nostre realtà produttive, è intervenuta e interviene in modo decisivo per promuovere la sana concorrenza. Il contributo congiunto delle forze politiche e della società civile sarà determinante per raggiungere l’obiettivo di un mercato pubblico florido e maggiormente rispondente all’interesse pubblico e privato.”

A cura di Pier Paolo Bignami – Fonte: ANAC
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