L’Anac, con orgoglio, ha oggi annunciato che “al fine di facilitare il più possibile l’utilizzo del Fascicolo virtuale dell’operatore economico, nella sua nuova versione 2.0″, ha pubblicato il manuale d’uso per la stazione appaltante.
In disparte al colpevole ritardo imputabile all’Authority, sia nel rilascio del sistema FVOE (23 gennaio), peraltro parziale vista la mancanza di alcune funzioni ed i malfunzionamenti, sia nella pubblicazione del manuale d’uso (07 febbraio), ognuno s’avvede d’immediato della sciatteria con la quale il manuale è stato redatto, sciatteria che irrimediabilmente frustra la facilitazione cui mirava ANAC, nei fatti del tutto inesistente.
25 pagine colme di figure (i RUP leggono topolino, mica Boris Vian), e nessuna concreta spiegazione sull’effettiva architettura del FVOE, su quali siano effettivamente gli Enti certificatori con le cui banche dati sia attiva (e funzionante) l’interoperabilità, su come in concreto funzioni il meccanismo di comprova e come nel dettaglio si richiedano i documenti necessari.
La ciliegina sulla torta?
Come noto, tanto il sistema Avcpass, quanto il FVOE 1.0 (rilasciato a fine 2022), erano nostalgici, e ancora riportavano i riferimenti al d.gls. 163/2006.
L’Anac prosegue con l’operazione nostalgia…
Nel manuale d’uso FVOE 2.0, dopo un’utilissima ed oltremodo pertinente declinazione del ruolo della stazione appaltante, e dopo lo strafalcione secondo cui “tale soggetto richiede e valutare la conformità dei dati e dei documenti relativi ai requisiti generali e speciali richiesti agli Operatori economici”, arriva la perla, ed i nostri occhi non possono davvero crederci: “secondo l’art. 3, comma a), del d.lgs 50/2016 sono amministrazioni aggiudicatrici le amministrazioni dello Stato, gli enti pubblici territoriali, gli altri enti pubblici non economici, gli organismi di diritto pubblico e le associazioni, unioni e consorzi, comunque denominati, costituiti da detti soggetti”.
Forse l’Anac avrebbe fatto bene ad accumulare ancora qualche giorno di ritardo, così da pubblicare una versione del manuale d’uso emendata da lacune ed errori, piuttosto che ammantarsi d’imbarazzo con la versione corrente, che ignora finanche l’ormai lontana abrogazione del d.lgs. 50/2016.